La legislazione vigente in materia di ambiente è regolata dal D.Lgs. 152/2006
Nell’ambito delle attività lavorative di una organizzazione, sia relative a prodotti che a servizi, un fattore che può incidere negativamente o positivamente sugli scopi e sugli obiettivi di un sistema di gestione ambientale è costituto dai cosiddetti “aspetti ambientali”.
Questi sono sono inerenti alle interazioni delle attività dell’organizzazione con l’ambiente quali le emissioni in atmosfera degli impianti, gli scarichi in acqua, i rilasci nel suolo, l’utilizzo di materie prime e risorse naturali, l’utilizzo dell’energia, l’energia emessa (calore, rumore, vibrazioni, onde elettromagnetiche), generazione rifiuti, generazione sottoprodotti, utilizzo dello spazio.
Questi aspetti se non gestiti e tenuti sotto controllo possono sfociare nei cosiddetti impatti ambientali che a loro volta potrebbero provocare danni ambientali.
Ecco allora la legislazione in materia d’ambiente dettata dal D.Lgs152/2006 sia in materia preventiva per tenere appunto sotto controllo gli aspetti ambientali sia in fase correttiva per limitare eventuali danni o sopperire a quanto provocato.
Il D.lgs152/2006 denominato anche Codice Ambiente è diviso in sei parti, ciascuna delle quali é dedicata ad un singolo argomento di interesse:
- Le disposizioni comuni e i principi generali
- Le procedure per la valutazione ambientale strategica, per la valutazione di impatto ambientale e per l’autorizzazione ambientale integrata
- La difesa del suolo, la lotta alla desertificazione, la tutela delle acque e la gestione delle risorse idriche
- La gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati
- La tutela dell’aria e la riduzione delle emissioni in atmosfera
- La tutela risarcitoria contro i danni all’ambiente.
Ad un primo sguardo, l’imprenditore e il consulente possono restare scettici di fronte a tanta produzione normativa fatta di migliaia e migliaia di pagine del Codice.
È importate dunque capire che l’approccio alla gestione ambientale in azienda non deve partire da un accesso indiscriminato a ciascun articolo del Codice bensì deve partire da una ricerca accurata e mirata di articoli che riguardano gli aspetti ambientali dell’organizzazione da certificare.
L’applicazione della legislazione cogente avviene di pari passo con l’analisi di ciascun aspetto ambientale individuato, esplorato e scoperto in azienda. La conformità delle attività aziendali a quanto prevedono i requisiti cogenti è assicurata da un’analisi aziendale che prende in considerazione i fattori interni ed esterni all’azienda.
Da questa considerazione si comprende il motivo per cui il sistema di gestione per l’ambiente, ai sensi della ISO 14001:2015, viene implementato soltanto a seguito di un’analisi di contesto previsto al punto 4 della stessa norma internazionale ISO 14001:2015.
L’analisi del contesto deve essere sufficientemente sviluppata in modo tale da avere un elenco di fattori e condizioni a cui riporre attenzione per individuare i requisiti cogenti cui è esposta la realtà aziendale.
Se l’organizzazione ha deciso di adottare il sistema di gestione ISO 14001:2015, le sue finalità strategiche, dal punto di vista ambientale, consistono proprio nel creare un rapporto positivo con l’ambiente e valorizzare tutte le circostanze in cui l’impresa si interfaccia con questo ambiente.
Sarà il perimetro delle attività e delle caratteristiche aziendali a fornire le giuste indicazioni per consultare la normativa cogente e tirare fuori i requisiti cogenti pertinenti all’azienda.
Nel Kit documentale 14001:2015 Pro di Winple sono stati descritti i requisiti cogenti, con rferimento alla “fonte legislativa”, ai “contenuti prescrittivi” e ad eventuali “reati correlati ” riguardanti:
- Emissioni in atmosfera
- Scarichi idrici
- Impiego di risorse idriche
- Emissioni acustiche (rumore)
- Rifiuti
A tolo di esempio si riporta quanto interessa la voce RIFIUTI
FONTE LEGISLATIVA | CONTENUTI PRESCRITTIVI | REATI CORRELATI |
Artt.183 e 185 D.Lgs 152/06 | Individuare la/e tipologia/e dei propri rifiuti | Distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto Art. 733-bis c.p. |
Artt.183 e 185 D.Lgs 152/06 | Predisporre un inventario che tenga conto dei codici CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) di ciascun rifiuto e della loro pericolosità | Violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari Art. 258 D. Lgs. n. 152/2006 |
Art. 212 D.lgs. 152/06 | Smaltire i rifiuti, secondo le normative vigenti, da trasportatori autorizzati | Attività’ organizzate per il traffico illecito di rifiuti Art. 452-quaterdecies c.p. |
Artt. 187 e 192 del D.Lgs 152/06 | Assicurare che le aree di deposito rifiuti siano coperte, impermeabilizzate e provviste di sistemi per il contenimento degli spandimenti | Delitti colposi contro l’ambiente Art. Art. 452-quinquies c.p. |
Artt. 187 e 192 del D.Lgs 152/06 | Assicurare che i rifiuti speciali pericolosi siano stoccati in appositi contenitori chiusi e provvisti di bacini di contenimento | Inquinamento ambientale Art. 452-bis c.p. |
Art. 189 D.Lgs 152/06 | Assicurare che il MUD (Modello Unico di Dichiarazione in materia ambientale) sia correttamente conservato, compilato e inviato annualmente e nei termini di legge | Violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari Art. 258 D. Lgs. n. 152/2006 |
DM 18/02/2011; Artt. 189 e 190 del D.Lgs 152/06 | Attivare l’uso dei nuovi strumenti per la movimentazione e tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) | Violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari Art. 258 D. Lgs. n. 152/2006 |
Artt. 188 del D.Lgs 152/06 | Effettuare il recupero dei propri rifiuti (anche attraverso il conferimento a operatori autorizzati) | Attività’ organizzate per il traffico illecito di rifiuti Art. 452-quaterdecies c.p. |
D.Lgs 81/08; Regolamento CE 1272/08 | Disciplinare le fasi operative e le relative responsabilità in caso di manipolazione di sostanze o preparati pericolosi | Delitti colposi contro l’ambiente Art. 452-quinquies c.p. |
D.Lgs 81/08; Regolamento CE 1272/08 | Formare il personale sulla manipolazione di sostanze pericolose | Reati: lesioni gravi e gravissime, omicidio colposo, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela della salute sul lavoro Artt. 589 e 590 c.p. terzo comma |
A differenza delle altre norme ISO quali ad esempio la 9001:2015 per la qualità e la 45001:2018 per la sicurezza, nell’ambito del sistema di gestione ambientale l’imprenditore è invitato a guardare la propria realtà aziendale nell’ottica di un ciclo di vita.
L’imprenditore cioè deve fare uno sforzo a pensare a come la propria azienda si è evoluta nel passato (come è nata, quando sono state gettate le fondamenta) e come si evolverà nel futuro quando cioè si arriverà ad una dismissione totale degli impianti produttivi e i processi produttivi si interromperanno.
Questa visione ampia dovrebbe favorire il processo di individuazione degli aspetti ambientali che l’azienda provvederà a tenere sotto controllo attraverso le procedure.